Le netradio
A cura di Gabriele Favrin
Articolo pubblicato su Amiga Life 118 (febbraio 2001)
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Contenuti
Introduzione
Dapprima fenomeno riservato alle radio commerciali che trasmettevano in Real Audio, oggi la moda delle netradio è diffusa a macchia d'olio. Analizziamo un altro aspetto della rivoluzione di Internet.
Oltre alla consultazione di siti ed al prelievo di file, va
diffondendosi un altro utilizzo della grande Rete, ossia l'ascolto di
flussi audio provenienti dalle più disparate parti del mondo
e dai contenuti più diversi: musica commerciale o etnica,
discussioni, programmi divulgativi e molto altro. Si tratta delle
netradio, vere e proprie emittenti radiofoniche diffuse tramite web e
disponibili 24 ore su 24. Rispetto alle radio convenzionali, trasmesse
via etere, offrono una "sintonizzazione" precisa: addio affannose
ricerche di frequenze, basta collegarsi ad un preciso IP per ascoltare
un audio privo di interferenze o fruscio e di qualità
solitamente paragonabile a quello delle radio normali (22 KHz), se non
superiore poiché alcune emittenti propongono anche
trasmissioni a 44 KHz (che è la frequenza di campionamento
dei CD).
La qualità dell'audio è strettamente legata alla
banda a disposizione. Questo è l'unico punto debole di un
fenomeno che permette a chiunque di diventare DJ senza aprire
un'attività o cercare lavoro in qualche radio. Il "segnale
audio" è un flusso dati in formato MPEG1 layer III (il
"famigerato" MP3, insomma) erogato a getto continuo da un server verso
il client dell'utente. La frequenza di campionamento dell'audio ed il
suo livello di compressione determinano il numero di kilobyte necessari
per ogni secondo di trasmissione. E' chiaro che maggiore
sarà la qualità dell'audio maggiori saranno i KB
che il server dovrà inviare. E' per questa ragione che sono
rare le emittenti che offrono i 44 KHz/128 kbps tipici di un brano MP3
in qualità CD: tale audio richiede la trasmissione di circa
20 KB al secondo, più di quanto possa supportare una linea
ISDN 128!
Ma cos'è esattamente la banda e come stabilire se la propria
è sufficiente all'ascolto delle netradio? La banda, o meglio
la "larghezza di banda", rappresenta il numero massimo di dati che
l'utente può ricevere in un singolo istante. Si calcola
dividendo per otto la velocità di collegamento (espressa in
kilobit) ed ottenendo i kilobyte (unità di misura
più comune) ricevibili in un secondo. Ne consegue che a 28,8
la banda massima è di 3,4 KB/s; a 33,6 sale a 4,2 KB/s; a
41,3 (velocità raggiungibile in V90 con centrali telefoniche
di media qualità) è di 5,1 KB/s e a 57,6, per i
più fortunati dotati di un buon impianto ed allacciati ad
ottime centrali, è di ben 7,2 KB/s. Si tratta tuttavia di
valori teorici. Le velocità effettive sono influenzate da
diversi fattori: la conversione analogico/digitale dei vari modem (il
proprio e quello del provider); i possibili rallentamenti in rete; il
sovracarico dovuto alla trasmissione TCP dove, diversamente dai comuni
collegamenti diretti modem/modem, ad ogni pacchetto dati si aggiungono
varie informazioni necessarie all'instradamento dello stesso. Il
risultato è che se anche il flusso di molte emittenti si
attesta sui 2,5 o 3 KB/s, una connessione a 28,8 (che ricordiamo
supportare una banda di 3,4 KB/s) non è sufficiente e
comporta frequenti interruzioni dell'audio. Il collegamento a 33,6 (4,2
KB/s) solo in certi casi risulta più adeguato. In pratica i
risultati migliori si ottengono con una connessione V90 (dai 5 KB/s in
su) o ISDN (64 kbit equivalgono a 8 KB/s e senza l'appesantimento della
conversione analogico/digitale). Calcolando le velocità
è anche opportuno riflettere sul fatto che generalmente in
rete si tende a variare le proprie attività: prelievo posta,
navigazione web, magari chat su IRC o ICQ. Tutto questo, soprattutto la
navigazione, sottrae banda e rende indispensabile averne a sufficienza.
Le radio
Scoraggiati? Speriamo di no, poiché, disponendo di una
discreta velocità di connessione, si possono fare
interessanti scoperte. La rete è piena di emittenti, basta
collegarsi a siti come http://www.shoutcast.com o
http://www.live365.com, scorrere gli elenchi e scegliere ciò
che più interessa. La sintonizzazione è semplice,
su PC: si "clicca" su un apposito link, il browser carica un file ASCII
con estensione ".pls" e lo trasmette ad un client per le netradio, ad
esempio WinAMP. Anche alcuni client Amiga supportano i file ".pls" ma,
al momento, in maniera incompleta. E' quindi preferibile scaricare tali
file e copiare a mano l'IP in essi presente.
I siti citati sono dei portali e danno un'idea della vastità
del fenomeno. Tanto per fornire qualche indirizzo
già da ora, citiamo alcune fra le netradio più
curiose, cominciando da Nectarine (sito Internet
http://nectarine.ojuice.net). E' uno dei migliori esempi della
libertà che Internet regala: in quale altro contesto poteva
nascere un'emittente che trasmette solo le produzioni musicali della
scena demo? E si possono fare anche richieste, basta collegarsi al
canale IRC dell'emittente e indicare la propria preferenza. Se
disponibile, si potrà risentire il vecchio modulo che
accompagnava tal demo. A chi preferisce i cartoni animati giapponesi,
in particolare i più classici, è invece
consigliato l'ascolto di Anime Old School (IP 24.221.67.52 porta 8000).
Per gli appassionati di musica italiana e per gli italiani nel mondo
c'è Radio ItalWeb (http://www.radioitalweb.com). Ai fan
degli 883 è invece dedicata Radio883 (sito
http://www.883network.com), che propone solo materiale inerente il
gruppo: interviste, esibizioni live ed altro, il tutto autorizzato dal
managment del complesso. A tale proposito è utile
sottolineare che le netradio non sono come Napster: ascoltandole non si
commette alcun illecito, a patto però di non salvare quanto
si sta ricevendo (un'opzione presente in alcuni programmi). Normalmente
è la radio che deve premurarsi di avere il diritto di
trasmettere determinati materiali ma in alcuni casi (ad esempio per le
emittenti ospitate da Live365) è il sito ospite che cura gli
aspetti legati al diritto d'autore.
I client Amiga
Sebbene la tecnologia Shoutcast alla base delle netradio esista
già da qualche tempo e sia totalmente aperta, a differenza
di Real Audio che usa un protocollo di trasmissione e dei formati di
compressione proprietari, solo in tempi recenti i programmatori Amiga
hanno mostrato interesse per questo tipo di applicazioni. Il primo ad
offrirne il supporto è stato Prostation Audio, un potente ma
complesso programma di editing audio. L'uso non è dei
più semplici: all'avvio di PSA bisogna individuare la
finestra mixer e scegliere come sorgente "Internet", poi premere il
tasto "rec" (in un'altra finestra, e se lo schermo è piccolo
si sovrapongono...), immettere l'indirizzo e ascoltare. Funziona bene a
Una valida alternativa è il client dedicato StreAmi.
Utilizza un'interfaccia MUI e anch'esso si appoggia alla mpega.library,
in qualsiasi versione. Ha da poco superato i problemi di
gioventù e sembra abbastanza stabile, anche se presenta
ancora qualche difetto: connessioni lente in primis, ma anche crash in
certe situazioni. Più recente è Streamer, creato
appositamente per interfacciarsi ai browser. Supporta i file ".pls"
pensati per WinAMP (ma non li interpreta tutti correttamente) e offre
un'interfaccia spartana ma funzionale che si apre automaticamente sullo
schermo del browser. Buono per chi naviga e discretamente stabile,
anche se meno di StreAmi. L'ultimo arrivato nel panorama dei client
Shoutcast è AmigaAMP, che dalla versione 2.8 può
leggere i file ".pls" o collegarsi direttamente ad un indirizzo IP
indicato. L'implementazione è discreta (quando funziona...),
ma l'integrazione col resto del programma non è delle
migliori: se è possibile aprire un ".pls" da
menù, per collegarsi ad un IP bisogna lanciare il programma
da shell, specificando l'indirizzo fra i parametri in linea di comando.
Manca inoltre il supporto per i bookmark, presente invece in StreAmi e
PSA.