Mele... in rete
A cura di Francesco Celli e Gabriele Favrin
Articolo pubblicato su Amiga Life 111 (giugno 2000)
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Torniamo ad occuparci di emulazione Mac parlando di Internet: uno degli
utilizzi più proficui di ShapeShifter riguarda, infatti,
l'accesso ai contenuti della Rete tramite programmi comuni su altre
piattaforme e mai rilasciati per Amiga. Ci riferiamo ai vari Netscape
ed Explorer (con annesso supporto di Java) e relativi plugin come Real
Audio. Fino a qualche tempo fa l'unico sistema per utilizzare il
software di questo tipo era collegarsi in rete direttamente da Mac,
perdendo quindi la possibilità di servirsi
contemporaneamente dei programmi Amiga. Le cose sono cambiate con
l'uscita di VLink.
VLink è un driver Ethernet virtuale: invece di gestire una
scheda di rete, si interfaccia ad un'altra istanza di se stesso
(chiamata VLinkmirror) e consente a due stack TCP/IP presenti sulla
stessa macchina di comunicare fra di loro come se fossero su due
computer diversi.
La configurazione in breve: sul fronte Amiga va creato un profilo
hardware di tipo Ethernet (basato su "vlink.device") che
sarà usato per la gestione di una nuova interfaccia LAN con
tutte le impostazioni del caso. Su Mac, dopo aver impostato
"vlinkmirror.device" nel pannello "Reti" di ShapeShifter ed aver
avviato l'emulazione, basterà selezionare il pannello di
controllo "TCP/IP", impostare il tipo di collegamento a "Ethernet",
scegliere un IP ed inserire come "router address" l'IP selezionato
sullo stack TCP/IP Amiga.
A questo punto la connessione fra Amiga e Mac emulato è
completa. Il problema è che non assolve al nostro scopo: il
Mac può vedere Amiga ed eventuali server locali, ma
l'accesso a Internet gli è precluso. Ora tocca allo stack
Amiga e precisamente a Miami Deluxe, l'unico adatto a questa
situazione, essendo il solo, su Amiga, a supportare l'IP-NAT, uno
stratagemma per accedere a Internet da più computer con una
sola connessione.
Semplificando, il meccanismo è il seguente: quando un
computer collegato in locale effettua una richiesta indirizzata ad
Internet, lo stack TCP ne annota i dati, sostituisce l'indirizzo di
provenienza con quello della macchina connessa alla rete (solitamente
un IP dinamico assegnato dal provider) e inoltra la richiesta.
All'arrivo della risposta viene effettuata l'operazione inversa:
l'indirizzo di destinazione (l'IP dinamico), viene sostituito con
quello del sistema locale ed i dati vengono ad esso inoltrati. Il tutto
è trasparente ai computer collegati, a differenza di quanto
accade con i "socks" (la soluzione offerta da Genesis), che devono
essere supportati dai singoli programmi.
VLink è utilizzabile solo con ShapeShifter. La versione 3.1
di Fusion presenta bachi nel supporto Ethernet che rendono
inutilizzabile il driver. La 3.2 dovrebbe correggerli ma non si hanno
notizie certe.
Per i dettagli di configurazione rimandiamo alla guida di VLink
(presente su CD-ROM), che descrive passo passo le operazioni da
compiere. Aggiungiamo che chi si serve del firewall di MiamiDX lo deve
configurare per accettare connessioni sulla porta 32768 (creando il
servizio "macdns" con protocollo "*" e porta 32768 ed indicandolo nelle
impostazioni). MacOS usa tale porta per dialogare con i server DNS.
Senza questo accorgimento sarebbe possibile accedere solo ad indirizzi
numerici.
Recentemente è stato rilasciato un prodotto simile a Vlink,
di nome NullSana.
A detta dell'autore è più veloce, tuttavia al
momento risulta arduo da usare in quanto privo di ogni documentazione.
Indirizzi utili
Le risorse sono state verificate e aggiornate a maggio 2019.