Perché comprare un PC
quando lo si può emulare...
A cura di Francesco Celli e Gabriele Favrin
Articolo pubblicato su Amiga Life 114 (ottobre 2000)
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Il titolo di questo articolo potrebbe suonare anacronistico o frutto di
fanatismo. In realtà si tratta di definire il termine"PC":
se con questa sigla si intende un computer rispondente alle semplici
caratteristiche di "IBM compatibile", cioè una macchina
dotata di processore x86 e capace di far girare MS-DOS e le sue
applicazioni, compreso Win 3.x, la risposta è certamente
affermativa. Amiga lo può fare e con risultati
più che soddisfacenti. Ciò che Amiga non
può emulare è un PC moderno in grado di far
girare a velocità ottimale anche Win2000, e non soltanto
perché le nostre CPU sono vari ordini di grandezza
più lente di quelle che si dovrebbero emulare.
Il problema è che oggi i PC hanno un'architettura spinta per
compensarne le carenze, e a fare da collante fra processori che
superano il GHz e le potenti schede audio/video vi sono bus e RAM
estremamente veloci, non emulabili via software. Per giunta sono pochi
gli Amiga dotati di RAM e spazio HD sufficienti alle richieste delle
applicazioni per Win.
Ma allora all'Amiga cosa resta da fare? A che scopo emulare computer
obsoleti? La risposta va ricercata nelle diverse esigenze che si
possono avere. L'impennata hardware del PC è partita verso
la metà degli anni novanta, più o meno in
concomitanza con l'uscita di Win95. Ma i PC esistevano anche prima e
negli anni hanno accumulato un patrimonio di applicazioni "DOS" non
indifferente, soprattutto nel campo professionale.
Applicazioni che tuttora possono risultare necessarie e che spesso non
esistono su Amiga. Parliamo di programmi per il disegno di circuiti,
fogli elettronici (Lotus1-2-3 è l'antenato di Excel e per
anni è stato usato in ambito aziendale) fino a quel "Turbo
Pascal" tuttora utilizzato in molte scuole per insegnare le fondamenta
della programmazione. Senza dimenticare MS-DOS stesso, alla base di
Win9x e che dunque è opportuno conoscere in un'ottica
lavorativa. Insomma, se con gli emulatori Mac è possibile
usare applicazioni moderne assenti sull'Amiga, l'emulazione di un PC
"DOS" apre le porte ad un parco software certo meno colorato, ma sulla
cui utilità ora dovrebbero esserci pochi dubbi.
Amiga vanta un gran numero di emulatori PC, a partire dal primissimo e
lentissimo "Transformer". I titoli di maggior successo, evolutisi fino
ai giorni nostri, sono PC-Task e PCX. I due non presentano sostanziali
differenze di prestazioni. Il primo emula un 486 e riesce a far
partire, al rallentatore, alcune vecchie versioni di Win95. Il secondo,
pur supportando il set di istruzioni del Pentium, si ferma a Win3.11 ma
offre risultati abbastanza dignitosi secondo le nostre prove su '040.
Entrambi utilizzano tecniche di emulazione avanzate, come la
ricompilazione dinamica del codice x86 in 68k. Questa soluzione, che su
CPU molto veloci può fare la differenza, non ha portato ad
impennate di velocità, se non nei benchmark. In sostanza,
per le applicazioni testuali uno 030/040 è adeguato, mentre
chi vuole usare Win3.x dovrebbe disporre almeno di '040, una partizione
dedicata e 12/16 MB RAM.