Un Nintendo nell'Amiga
A cura di Francesco Celli e Gabriele Favrin
Articolo pubblicato su Amiga Life 116 (dicembre 2000)
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Il Nintendo Entertainment System (d'ora in poi NES) è stato
il prima sistema casalingo di successo della Nintendo. Precursore di
SNES e Nintendo64, ha conteso il mercato delle console della seconda
metà degli anni ottanta al MasterSystem di Sega. Il successo
del prodotto nipponico non deriva dalle prestazioni hardware, tutto
sommato inferiori a quelle del concorrente di casa Sega,
bensì dai titoli esclusivi che vantava, parliamo ad esempio
della serie "Super Mario" o di "Zelda". Proprio la
disponibilità di giochi di tale successo ha fatto del NES
l'oggetto del desiderio di molti utenti di computer. Così,
quando la tecnologia lo ha consentito, è iniziata la gara
per emularlo al meglio con i potenti 32 bit degli anni Novanta. Su
Amiga l'impegno di valenti programmatori ha portato alla nascita di
quattro emulatori nativi, nell'ordine: DarkNESs, A/NES, CoolNESs e
AmiNES. Supportano il NES anche i port degli emulatori multipli DarcNES
e MESS, dei quali però non ci occuperemo viste le eccessive
richieste hardware (PPC).
Purtroppo emulare un NES non è semplice come si potrebbe
pensare: è vero che la console disponeva di appena 2 KB di
ROM, 2 KB di RAM ed un 6502 a 1,79 MHz, ma a condire il tutto c'erano
un discreto chip audio (con supporto di voci sintetizzate e sample) ed
un chip grafico (deninato "Picture Processing Unit") che offriva
sprite, aree scrollabili multiple ed altre funzionalità che,
seppur primitive, complicano la creazione di un'adeguata emulazione.
Come se non bastasse ogni cartuccia poteva contenere, oltre al gioco,
RAM ed hardware aggiuntivo (ad esempio un chip audio avanzato usato da
Konami).
Questa situazione porta a due possibili conseguenze, riscontrabili
soprattutto su Amiga a causa della scarsa velocità del
processore: gli emulatori (NES ma non solo) o sono veloci e scarsamente
compatibili o risultano altamente compatibili (ove per
compatibilità si intende anche la fedeltà di
grafica ed audio del gioco emulato rispetto all'originale, non soltanto
la possibilità di farlo partire) ma richiedono risorse
hardware eccessive. Di questo problema soffre DarkNESs, un emulatore
molto compatibile (pur se privo del sonoro) ma lento, al punto da non
riuscire ad operare in tempo reale su un 68040, neppure dopo la
completa riscrittura in ASM.
Sul fronte opposto si collocano A/NES e CoolNESs. Presentati a poca
distanza l'uno dall'altro ed evolutisi in parallelo, offrono
un'emulazione abbastanza completa e soprattutto compatibile anche con i
titoli più strani (CoolNESs per esempio emula tramite mouse
la pistola ottica "Zapper" ed i giochi di tiro a segno che la usano) ma
non sempre fedele, anzi in parecchi giochi, a volte anche i
più semplici, capita di notare imperfezioni o sbavature. Si
tratta comunque di dettagli che generalmente non influiscono sulla
giocabilità dei titoli, godibili, in questo caso, anche su
uno '030.
A cavallo fra velocità e compatibilità troviamo
AmiNES, un prodotto abbandonato dal suo autore, l'ormai mitico Juan
Antonio Gomez, che lo ha creato al solo scopo di ricavarne un emulatore
di 6510 per altri progetti. Pur se estremamente embrionale (supporta
solo i titoli più semplici), AmiNES dà la polvere
agli altri emulatori quanto a fedeltà e velocità
di emulazione.
Tiriamo le somme, dunque: DarkNESs è troppo lento anche su
uno '040 ma potrebbe soddisfare i possessori di 68060 in quanto
è gratuito e supporta le schede grafiche. CoolNESs,
shareware, è invece veloce e molto compatibile ma non offre
un'emulazione sempre fedele. Fra gli altri punti a sfavore vi
è il mancato supporto del multitask e la
compatibilità con i soli AGA. Carenze in comune con AmiNES
che comunque è gratuito e quando funziona lo fa molto bene.
Di A/NES infine esistono due versioni, una per schede grafiche,
shareware e tuttora aggiornata, ed una giftware per ECS ed AGA. Pur se
meno compatibilie e veloce rispetto a CoolNESs, offre un'emulazione
audio/video spesso più fedele.