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Il Nintendo Entertainment System (d'ora in poi NES) è stato il prima sistema casalingo di successo della Nintendo. Precursore di SNES e Nintendo64, ha conteso il mercato delle console della seconda metà degli anni ottanta al MasterSystem di Sega. Il successo del prodotto nipponico non deriva dalle prestazioni hardware, tutto sommato inferiori a quelle del concorrente di casa Sega, bensì dai titoli esclusivi che vantava, parliamo ad esempio della serie "Super Mario" o di "Zelda". Proprio la disponibilità di giochi di tale successo ha fatto del NES l'oggetto del desiderio di molti utenti di computer. Così, quando la tecnologia lo ha consentito, è iniziata la gara per emularlo al meglio con i potenti 32 bit degli anni Novanta. Su Amiga l'impegno di valenti programmatori ha portato alla nascita di quattro emulatori nativi, nell'ordine: DarkNESs, A/NES, CoolNESs e AmiNES. Supportano il NES anche i port degli emulatori multipli DarcNES e MESS, dei quali però non ci occuperemo viste le eccessive richieste hardware (PPC).


Immagine Pur nella sua semplicità Super Mario è tuttora il gioco per il quale i più provano un emulatore NES. E su Amiga funziona proprio bene.

Purtroppo emulare un NES non è semplice come si potrebbe pensare: è vero che la console disponeva di appena 2 KB di ROM, 2 KB di RAM ed un 6502 a 1,79 MHz, ma a condire il tutto c'erano un discreto chip audio (con supporto di voci sintetizzate e sample) ed un chip grafico (deninato "Picture Processing Unit") che offriva sprite, aree scrollabili multiple ed altre funzionalità che, seppur primitive, complicano la creazione di un'adeguata emulazione. Come se non bastasse ogni cartuccia poteva contenere, oltre al gioco, RAM ed hardware aggiuntivo (ad esempio un chip audio avanzato usato da Konami).
Questa situazione porta a due possibili conseguenze, riscontrabili soprattutto su Amiga a causa della scarsa velocità del processore: gli emulatori (NES ma non solo) o sono veloci e scarsamente compatibili o risultano altamente compatibili (ove per compatibilità si intende anche la fedeltà di grafica ed audio del gioco emulato rispetto all'originale, non soltanto la possibilità di farlo partire) ma richiedono risorse hardware eccessive. Di questo problema soffre DarkNESs, un emulatore molto compatibile (pur se privo del sonoro) ma lento, al punto da non riuscire ad operare in tempo reale su un 68040, neppure dopo la completa riscrittura in ASM.
Sul fronte opposto si collocano A/NES e CoolNESs. Presentati a poca distanza l'uno dall'altro ed evolutisi in parallelo, offrono un'emulazione abbastanza completa e soprattutto compatibile anche con i titoli più strani (CoolNESs per esempio emula tramite mouse la pistola ottica "Zapper" ed i giochi di tiro a segno che la usano) ma non sempre fedele, anzi in parecchi giochi, a volte anche i più semplici, capita di notare imperfezioni o sbavature. Si tratta comunque di dettagli che generalmente non influiscono sulla giocabilità dei titoli, godibili, in questo caso, anche su uno '030.
A cavallo fra velocità e compatibilità troviamo AmiNES, un prodotto abbandonato dal suo autore, l'ormai mitico Juan Antonio Gomez, che lo ha creato al solo scopo di ricavarne un emulatore di 6510 per altri progetti. Pur se estremamente embrionale (supporta solo i titoli più semplici), AmiNES dà la polvere agli altri emulatori quanto a fedeltà e velocità di emulazione.
Tiriamo le somme, dunque: DarkNESs è troppo lento anche su uno '040 ma potrebbe soddisfare i possessori di 68060 in quanto è gratuito e supporta le schede grafiche. CoolNESs, shareware, è invece veloce e molto compatibile ma non offre un'emulazione sempre fedele. Fra gli altri punti a sfavore vi è il mancato supporto del multitask e la compatibilità con i soli AGA. Carenze in comune con AmiNES che comunque è gratuito e quando funziona lo fa molto bene.
Di A/NES infine esistono due versioni, una per schede grafiche, shareware e tuttora aggiornata, ed una giftware per ECS ed AGA. Pur se meno compatibilie e veloce rispetto a CoolNESs, offre un'emulazione audio/video spesso più fedele.