Speciale: usiamo l’ADSL su Amiga
A cura di Gabriele Favrin
Articolo pubblicato su Amiga Life 118 (febbraio 2001)
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Contenuti
Introduzione
Scaricare un megabyte in pochi secondi, essere sempre connessi ad Internet a canone fisso e con il telefono libero. Un miracolo reso possibile dal servizio ADSL, ormai offerto a costi accessibili anche in Italia.
Con l'introduzione delle tariffe "flat" avvenuta nella primavera del
2000, anche i navigatori italiani hanno finalmente potuto effettuare
lunghi collegamenti senza l'assillo di ricevere bollette astronomiche.
Il contemporaneo abbassamento del prezzo dei modem V90 ha poi permesso
a molti di raggiungere velocità mai toccate in precedenza.
Una connessione tramite modem mantiene tuttavia degli svantaggi. Tanto
per cominciare è comunque legata al numero di linee
disponibili sul provider, non sempre adeguato (basti pensare che a
molti è capitato di sottoscrivere una flat e trovare spesso
occupato!). Inoltre, il collegamento è lento: 7 k al secondo
nel migliore dei casi non sono sufficienti né per effettuare
download di file in tempi brevi, né per navigare agevolmente
in siti ogni giorno più pesanti. Il tutto senza poi
considerare che quando si è collegati il telefono resta
occupato. Certo, esiste ISDN, ma presenta costi non indifferenti sia di
canone Telecom, sia di abbonamento alle offerte flat rate, a fronte
oltretutto di un aumento di prestazioni piuttosto modesto (un singolo
canale ISDN raggiunge gli 8 k/s).
Per i navigatori più esigenti esiste da qualche tempo
un'alternativa, che solo ora va diffondendosi, grazie alla progressiva
disponibilità in molte città e al parallelo calo
dei prezzi. Ci riferiamo ad ADSL, una tecnologia studiata per garantire
velocità di trasmissione maggiori rispetto a quelle
raggiungibili dai modem analogici pur utilizzando le normali linee
telefoniche. L'uovo di Colombo consiste nello sfruttamento di uno
spettro di frequenze diverso (e più ampio, capace quindi di
trasportare un maggior numero di informazioni), rispetto a quello usato
per le comunicazioni vocali, che restano dunque possibili durante la
trasmissione dati.
E' importante infatti capire che sebbene sia realizzato tramite i
normali cavi telefonici, quello ADSL è di fatto un
collegamento permanente fra l'utente e il provider Internet. Certo,
quando il computer è spento non si può navigare
ma la linea resta comunque attiva: basterà accendere lo
speciale modem ADSL e osservare il led "Line sync" per constatarlo. E'
per questo che i collegamenti ADSL vengono scelti sia da utenti
evoluti, sia da molte piccole imprese. Basti pensare che sono numerosi,
all'estero ed ora anche in Italia, quelli che realizzano veri e propri
server sul proprio sistema lasciato costanemente acceso. A volte si
tratta di risorse pubbliche, è il caso di
http://www.codewiz.org del nostro Innocenti, altre volte di server
privati usati per accedere al proprio computer dal lavoro, dalle ferie,
ecc.
ADSL: requisiti base
ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) è solo uno fra i
diversi standard DSL esistenti ed è caratterizzato dalla
differenza fra le velocità d'invio e ricezione dei dati, in
Italia rispettivamente 640 e 128 kbit (ovvero 80 e 16 kilobyte al
secondo). La configurazione asimmetrica consente di ridurre al minimo
l'impianto ricevente, ossia quello posto a casa dell'utente. Di norma
basta collegare un piccolo filtro alle prese utilizzate per telefoni o
fax, così da eliminare le interferenze fra segnali audio e
dati, i cui spettri di trasmissione sono parzialmente sovrapposti. Tali
interferenze si potrebbero tradurre in fruscii per chi utilizza il
telefono e problemi al collegamento ADSL.
Solo con impianti telefonici articolati, ove ad esempio siano presenti
sistemi di telesoccorso o antifurto, oppure in caso di eccessive
interferenze non risolvibili tramite i semplici filtri, si rende
necessaria l'installazione di un "POTS splitter" sulla presa telefonica
principale. L'apparecchio divide il flusso ricevuto dalla centrale: da
una parte l'audio, dall'altra i dati ADSL, che quindi non attraveranno
tutti i cavi telefonici presenti in casa, riducendo così la
possibilità di disturbi e mantenendo l'impianto nella sua
configurazione originale. Lo svantaggio di questa soluzione
è soprattutto logistico: il modem ADSL deve essere collegato
allo splitter e non è possibile utilizzare una derivazione,
magari posta proprio accanto al computer.
Dal lato operatore le cose sono più complesse: per offrire
il servizio ADSL è necessario che la centrale telefonica cui
è collegato l'utente sia predisposta in tal senso. Devono
cioè essere presenti le apparecchiature necessarie sia a far
transitare il flusso dati, sia a collegare la centrale stessa al
provider scelto dall'utente. Generalmente ciò avviene
tramite connessioni dedicate ad un "concentratore" presente nelle
città in cui l'ISP offre ADSL. Il collegamento con l'utente
inoltre non deve richiedere più di 5 Km di cavi. In caso
contrario l'attenuazione del segnale dovuta alle caratteristiche
proprie degli impianti di trasmissione ne precluderebbe la decodifica.
E' per le ragioni sopra esposte che ADSL non è ancora
disponibile in tutta Italia, e anzi in molte località minori
non è nemmeno certo lo sarà mai. Per sapere se si
può usufruire del servizio è comunque sufficiente
contattare Telecom o compilare l'apposito modulo sul sito del provider
scelto, che per la copertura fa comunque capo a Telecom.
Richieste hardware e software
A copertura accertata veniamo alle richieste inerenti il nostro
sistema. Innanzi tutto è necessario disporre di un modem
ADSL. Tali modem, tuttora più costosi di quelli analogici,
si collegano al computer tramite interfaccia Ethernet o USB. Dal tipo
d'interfaccia dipende anche il protocollo utilizzato per gestire lo
strato software della connessione: PPTP e PPP over Ethernet (PPPoE) nel
primo caso, PPP over ATM (PPPoA) ed altri con i modem USB. Su Amiga
è possibile utilizzare solo i modem collegabili alle schede
di rete. Ne consegue l'obbligo della presenza di una scheda Ethernet
sul proprio Amiga, ad esempio la Ariadne II o la X-Surf. Vanno bene
anche le schede Ethernet PCMCIA per Amiga1200 a patto che siano
supportate dal "cnet.device".
In ambito software le cose sono in un certo senso più
semplici: l'unico stack TCP/IP utilizzabile per gestire una connessione
ADSL è Miami Deluxe. Il programma supporta i protocolli
L2TP, PPTP ed il più comune PPPoE. Va detto che la scelta
del protocollo da utilizzare viene effettuata all'atto
dell'abbonamento. Successivamente può essere mutata solo
tramite richiesta al provider che la girerà a Telecom, dato
che vanno modificate le impostazioni in centrale. La scelta del
provider deve quindi tenere conto anche dei protocolli supportati da
MiamiDX e dal modem che si è acquistato o chiesto in
comodato. Di solito comunque l'indicazione della volontà di
usare un modem Ethernet (i provider lo chiedono durante la
sottoscrizione dell'abbonamento), comporta automaticamente l'utilizzo
del protocollo PPPoE.
Compatibilità
Purtroppo disporre di un solo stack TCP utilizzabile per il
collegamento ADSL presenta un evidente svantaggio legato alla
compatibilità. Se per qualsiasi problema MiamiDX non dialoga
correttamente con il provider non è possibile cambiare stack
o "provare a chiamare un altro POP". Chi possiede solo Amiga rischia
dunque di trovarsi bloccato, con un servizio inutilizzabile a fronte
delle spese sostenute per abbonamento e acquisto dell'hardware e del
software necessari.
A oggi, visto l'esiguo numero di utenti Amiga dotati di connessioni
ADSL nel mondo, è difficile valutare il grado di
compatibilità di MiamiDX con i diversi ISP. Seguendo la
mailing list di supporto del programma abbiamo appreso che a fronte di
svariati casi di piena compatibilità, esistono anche
problemi più o meno gravi. Un certo numero di utenti
tedeschi è per esempio vittima di crash ad intervalli
regolari dovuti all'incompatibilità fra MiamiDX ed i server
DHCP del principale provider locale. Incompatibilità
accertata anche con il server PPP utilizzato da Tin.it per i propri
servizi ADSL. Si tratta di un problema minore che Flavio Stanchina,
noto programmatore Amiga italiano, ha già risolto
disassemblando MiamiDX e apportando la modifica necessaria.
Naturalmente, a causa delle leggi internazionali in tema di software,
tale patch non può essere diffuso ed è necessario
quindi attendere l'intervento di Holger Kruse, assente dalla scena
Amiga ormai da mesi.
Il nostro consiglio è quindi di verificare la
compatibilità di MiamiDX con il provider scelto, ad esempio
portando il proprio computer a casa di qualcuno che già
utilizza i servizi ADSL di tale provider. In questo caso raccomandiamo
di tenere qualche minuto il modem ADSL spento e staccato dalla presa
telefonica prima di collegarlo alla propria scheda di rete.
Un'alternativa che esclude ogni problema di compatibilità
consiste nell'uso di un router ADSL. Questi apparecchi, composti da un
modem ADSL combinato ad un hub Ethernet, gestiscono autonomamente i
protocolli di comunicazione e permettono a qualsiasi sistema ad essi
collegato, anche più d'uno contemporaneamente, di accedere a
Internet senza bisogno di software specifico. Esistono comunque delle
controindicazioni. Un router ADSL costa oltre il doppio rispetto ad un
modem ADSL; inoltre i contratti per singoli utenti escludono l'utilizzo
di più postazioni contemporaneamente, limite che il router
permette di aggirare. Per quanto riguarda le prestazioni, poi, la
funzionalità di IP-NAT, atta a condividere la connessione
fra il router e gli altri sistemi, non garantisce un pieno utilizzo di
servizi diversi dai canonici FTP, WWW, ecc. Potremmo quindi trovarci
impossibilitati ad effettuare un "DCC SEND" su IRC, a collegarci alle
netradio, ad ICQ, a qualche gioco di rete o server particolare.
Andiamo online!
Se quanto detto risultasse scoraggiante, il lettore sappia che la
soddisfazione che si prova usando Internet con ADSL su Amiga
è difficile da descrivere.
La configurazione dello stack TCP varia a seconda del protocollo
utilizzato dall'ISP, ed è dettagliatamente spiegata nella
guida di Miami Deluxe. Vale la pena spendere due parole circa alle
impostazioni necessarie per collegamenti tramite PPPoE, attualmente il
protocollo più diffuso fra i provider ADSL italiani. In
questo caso è necessario creare due interfacce, una per il
modem ADSL e l'altra per il protocollo stesso. La prima, di tipo "LAN",
utilizza come riferimento hardware la scheda Ethernet cui è
collegato il modem. La seconda, impostata come "Internet", è
del tutto simile alle interfacce usate per i provider su linea
analogica, con la differenza che al posto del "serial.device" si
appoggia al "miamipppoe.device" per instradare i dati al modem ADSL
tramite la relativa interfaccia. E' interessante notare come, pur
utilizzando due interfacce, non sia necessario attivare le
funzionalità di condivisione della connessione (MiamiDX
offre una versione software dell'IP-NAT, per altro più
versatile di quello presente in molti router ADSL) in quanto lo stack
TCP si serve autonomanente dell'interfaccia al modem, che infatti
può anche essere lasciata offline.
Per quanto riguarda il modem ADSL, se viene preso in comodato dal
provider generalmente non richiede impostazioni particolari. In caso
contrario è comunque semplice intervenire tramite il server
WWW del modem stesso (per la gioia degli smanettoni, molti modem
accettano anche collegamenti in telnet!). Il modem infatti ha un
proprio IP locale, raggiungibile solo dal computer cui è
collegato. Per accedervi è necessario che l'interfaccia in
MiamiDX deputata alla gestione del modem sia online e abbia un IP nello
stesso range in cui si trova l'IP del modem. Nel caso dei modem ADSL
Alcatel, ad esempio, l'interfaccia dovrà avere un IP
nell’intervallo 10.0.0.x, in quanto l'IP del modem
è 10.0.0.38.
I programmi Internet Amiga non richiedono particolari configurazioni
per poter sfruttare ADSL. Segnaliamo comunque un paio di accortezze, al
fine di migliorare le prestazioni ed evitare problemi. Nei browser
è utile disattivare la visualizzazione progressiva delle
immagini: con ADSL è più il tempo richiesto da
questo processo che quello necessario per ricevere l'immagine! Chi
effettua frequenti download, poi, dovrebbe salvare i file nel ram disk
e copiarli su HD solo a prelievo terminato. Ciò
eviterà continue scritture su disco, un processo che
già con ISDN (8 k al secondo) può creare problemi
ai dischi più usurati. In alternativa si può
impostare un ampio buffer di scrittura (almeno 1 MB).
Concludiamo con il capitolo sicurezza: in questo senso ADSL non
presenta maggiori rischi di una connessione normale, a patto che il
proprio sistema sia sicuro di per sé e non contenga server
mal configurati o trojan. MiamiDX comunque mette a disposizione una
serie di filtri di accesso e un firewall abbastanza versatile. Per
maggiori informazioni in questo senso rimandiamo all'articolo apparso
sul numero 113 di EAL.